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La Gazzetta dello Sport 14/9/96
Il Napoli Club Internet utilizza la telematica per collegare i tifosi in ogni angolo della terra, dall'Europa agli Stati Uniti.

L'ha fondato un napoletano che vive in Olanda. Potete trovare statistiche, foto, lettere, e soprattitto messaggi d'amore per il Napoli.

Le vie dello spazio sono infinite e la tecnologia aiuta a moltiplicarle. Capita cosi' che viaggiando in Internet ci si imbatta in un Club con tanto di soci, locandine e gadget. Il sito e' nato da un'idae di Elio Lo Conte, quarantenne ingegnere informatico napoletano che lavora a Rijswijk: "Vivo in Olanda da sedici anni - scrive Lo Conte, rispondendo ad una nostra e-mail - ma ho sempre seguito le vicende del Napoli, da una sfortunata trasferta in Belgio nel 1980, fino agli scudetti ed a Stoccarda. Nel 1985 ho creato un Club Napoli in Olanda che ha avuto circa 100 soci e che e' statop presente alle partite ed alle feste per gli scudetti. Alla fine dello scorso anno sono entrato in Internet ed ho subito cercato informazioni sul Napoli. Non trovandole ho pensato di mettercele io. Ho comprato un paio di libri sul linguaggio HTML ed ho creato una prima paginetta di informazioni sulla squadra partenopea. Poi mi sono preoccupato di fare propaganda alla pagina impiegando numerose ore a mandare messaggi in tutto il mondo per segnalare l'esistenza del Napoli su Internet."

Il risultato e' starordinario Lo Conte ha creato un sito che coinvolge tifosi del Napoli provenienti da tutto il mondo. Alla realizzazione delle pagine del Club collaborano, fra gli altri, Michele Alonzo, napoletano verace di 36 anni che vive a Cincinnati nell'Ohio (Usa), Marco Pollio, altro partenopeo che risiede a Kaiserslautern (Germania). Addetto a rispondere alle richieste di informazioni e' Paolo Parente da caracas (Venezuela). Non mancano i Napoletani che vivono e lavorano a Napoli, come Umberto De Fabio, che cura la pagina in napoletano, Davide Azzolini e Mario Gianquinto.

Nelle pagine elettroniche del CLUB NAPOLI INTERNET ci si trovano dati statistici e curiosita', commenti e lettere ai giocatori, nonche' una petizione "Diego ritorna" indirizzata al mai dimenticato Maradona. Ma il servizio piu' interessante e' la mailing list, una sorta di elenco telematico che raccoglie gli oltre 250 iscritti al club. "Ma quello che ci rende orgogliosi - rivela Lo Conte - e' che il nostro sito e' stato visitato da oltre 20.000 tifosi in meno di un anno. Attualmente siamo a piu' di 100 visite al giorno."

Cosi' lungo i cavi e l'etere, viaggia questo strano tifo telematico che raggiunge i posti piu' impensati: "Da vent'anni sto in America, pero' nel cuore c'e' sempre l'Italia e Napoli - scrive Raffaele Aschettino, ingegnere edile di Orange nel Connecticut -. Sono nato a Moschiano, provincia di Avellino e grazie al Club Napoli Internet, anche se non posso andare al San Paolo, riesco almeno a condividere le gioie ed i dolori. E' come se fossi in Italia ed anadssi al bar adiscutere con gli amici." Soltanto che queste discussioni attraversano il globo e il bar ha le dimensioni del mondo.

Nascono verie propri dibattiti fra gli internettisti azzurri sulla campagna acquisti, sulle tattiche, sui giocatori. Sentite l'analisi spietata della partita di Parma fatta da Fabrizio Nicolosi che scrive da Delft: "La squadra ancora non c'e', spero che sia soltanto un problema di condizione fisica. E' evidente che ci sono schemi da definire e che Simoni deve assestare la difesa."

Enzo Fuschino che si collega da Madisonnel Wisconsin (Usa) butta li' un pronostico: "Quest'anno non andremo oltre un piazzamento di centroclassifica. troppi "nuovi" e l'allenatore non mi sembra abbia le idee chiare. L'abbiamo visto a Parma. Dopo i botti di precampionato sara' meglio rimettere i piedi per terra e prepararsi a soffrire."

C'e' chi naviga in Internet portato dal cuore azzurro e c'e' chi capita per caso, sfogliando le infinite pagine della rete. Questo deve essere il caso di Achman Winat, studente dell'Universita' di Surabaya, Indonesia, che scrive: "Seguo il calcio italiano ed inglese e mi piace molto il Napoli". Ma c'e' anche chi arriva al club spinto dalla ricerca delle proprie radici: "Cerco amici napoletani che parlano inglese - scrive Paul Famiano Goodhue da Tulsa, Oklahoma (Usa) -. Mio nonno veniva da Napoli e mia nonna da Caserta.

Infinite curiosita', percorsi a volta tortuosi portano al Napoli: "Sono portoghese ed insegno in una scuola superiore. Ho giocato a calcio fino al 1983 - annuncia Alberto Fernandes da Naugatuck, Cunnecticut (Usa) -. Cosa c'entro col Napoli ? Mia mogle Giuseppina e' nata a Pomigliano D'Arco. Vogli iscrivermi al Club."

Volete l'aneddoto ? Eccolo: "Sapete che scritta comparve sul muro del cimitero di Poggioreale dopo il primo scudetto ? - E CHE VE SITE PERSS !!
Pochi giorni dopo comparve una scritta piu' piccola - E CHI VE L'HA DITT. Anche i defunti si erano goduti lo scudetto.

Attenti azzurri, anche se non li vedete tutti sugli spalti del San Paolo vicino al nuovo striscione, ci sono tantissimi tifosi che vi seguono dal cielo, anzi dal Cyberspazio.
Paolo Butturini

Giunti ormai a settembre, e' possibile formulare un primo giudizio sul Napoli 96/97.
I nuovi acquisti sembrano essersi inseriti abbastanza bene e il nuovo allenatore Simoni
dimostra a mio avviso umilta' ed intelligenza dimostrandosi disponibile a modificare i
propri schemi in base alle caratteristiche dei giocatori.
Gli ultimi giorni di agosto hanno visto il Napoli giocare partite "vere", o quasi.
A Salerno abbiamo assistito, per lo meno, ad un buon pressing ed i ragazzi hanno fatto
girare la palla come non si era mai visto in tutta la gestione Boskov.
A Bilbao meritavano di stravincere (contro un buon avversario) ma troppi errori davanti
alla porta e un po' di rilassatezza hanno portato gli spagnoli al pareggio.
Al S.Paolo, contro l'Olimpiakos, non hanno giocato un granche' ma il gol di Esposito
con una splendida sforbiciata e' bastato al pubblico sugli spalti.
A Monza, infine, nell'esordio di Coppa Italia il Napoli si e' comportato come avrebbe
dovuto fare: come una grande squadra che col minimo sforzo si porta a casa il
risultato.
La squadra e' di discreto livello.
In difesa, giocando con il 4-4-2, Cruz (tornato ai livelli di due anni fa) e Ayala (un
mostro) credo che rappresentino la coppia di centrali piu' forte del campionato (e una
delle migliori al mondo).
Qualche dubbio sui laterali: Crasson non sembra godere della fiducia del mister e si e'
visto poco; Baldini, Colonnese ed il nuovo acquisto Milanese, pero', non sono
assolutamente all'altezza dei due centrali.
A centrocampo: Turrini e' un buon laterale ed Esposito ha dimostrato di poter
sostituire Buso egregiamente e di avere un'ottimo fiuto per il gol.
Beto resta un punto interrogativo: non si e' capito ancora che genere di giocatore sia.
Ho paura che i tifosi si aspettino un po' troppo da lui (vedi Ricon).
Purtroppo manca anche quest'anno un regista, un uomo d'ordine.
In attacco abbiamo un discreto parco giocatori.
Caccia e' un attaccante completo, Caio non e' male, Di Napoli lo conosciamo bene.
Speriamo che Aglietti si dimostri all'altezza dei 60 gol fatti nelle ultimi tre
stagioni.
Credo comunque che quest'anno potremo toglierci qualche sfizio.

 by Davide Azzolini



Gazzetta dello Sport Sabato, 20 Gennaio 1996
NAPOLI E LAZIO SU INTERNET - Diego Antonelli
La Lazio su Internet non ha ancora messo piede in forma ufficiale ..... Il Fan Club della Lazio non è un episodio isolato. Sul Web si trovano infatti diverse pagine di questo tipo, spesso create da tifosi italiani emigrati all'estero. Un esempio per tutti: il Napoli Club Internet creato da Elio Lo Conte, ingegnere chimico napoletano, trasferitosi da 16 anni per lavoro in Olanda. La sua pagina è stata visitata, a un mesetto dalla sua apertura, da oltre 500 appassionati.



Gazzetta dello Sport
dicembre 1995

Taglialatela specializzato in rigori - In serie A nessuno più bravo di lui

Taglialatela «Io, Batman»

«Adoro i fumetti e ho un sogno: essere ricordato come Zoff» La sua storia parte da Ischia, vive una crisi un anno fa e arriva a San Siro: «Mi spiace per Baggio, ho visto nei suoi occhi la tristezza»

Gustavo Affinita

NAPOLI - E' l'uomo che ha frenato la storia del campionato. L'uomo che ha salvato la faccia alla Juve, la speranza al Parma. Pino Taglialatela, ora, è al cospetto della gloria. Il rigore parato a Roberto Baggio, le magìe su Savicevic e Weah. «La cosa che più mi piace - confessava ieri - è il punticino aggiunto alla classifica. Giocare bene resta un'impresa inutile se poi non serve al risultato. E un pari sul campo del Milan somiglia ad una vittoria. Io sono uno a cui piace fantasticare. Credo che ogni portiere sogni tutte le notti una partita come quella capitata a me domenica. Dopo averla giocata, non mi rendevo conto di cosa stesse accadendo. Sono stati i discorsi coi compagni a farmi capire cos'avevo fatto. Un paragone che amo? Adoro i fumetti. E mi piace il mio soprannome: Batman. No, l'Uomo Ragno ha già un proprietario, Zenga. Vorrei anche dire a Baggio che mi dispiace. Dopo avergli parato il tiro, ho visto nei suoi occhi cos'è la tristezza. Gli auguro di tornare presto il vero Baggio. Il calcio, la nazionale, hanno bisogno di lui».

Ma c'è anche Taglialatela ad avvertire il bisogno della nazionale. «Ma ora è troppo facile parlarne. Non mi va di farlo quando le pagelle dei giornali mi danno tutte 8 o 9. Non credo che questo basti a conquistarla. Sacchi sa cosa ho fatto nei miei due anni e mezzo di A. E, se non fosse soddisfatto, se devo ancora aspettare, aspetterò».

S'è costruito una fama da primato. Nella sua serie A ci sono 14 calci di rigore subiti. Lui ne ha parati addirittura 6. Una media da brividi: il 42,8%. «Ma non voglio passare per para-rigori. Un vero portiere dev'essere molto di più. E poi, coi rigori, è necessaria anche fortuna. Io piuttosto preparo tutto durante la settimana, amo allenarmi lasciando il meno possibile al caso».

E' nato ad Ischia, l'isola seduta nel golfo. La sua Napoli del calcio è cominciata una dozzina d'anni fa. «Prima ero con i ragazzini dell'Ischia. Giocavo sempre con i più grandi. Spesso anche in attacco. Più che a farli, m'accorsi che i gol riuscivo meglio ad evitarli. E dopo un po', avevo quindici anni, venne il Napoli a cercarmi». Nel '93, quando a Soccavo capita Marcello Lippi, Pino diventa finalmente il titolare della prima squadra. Fin lì, ha vagabondato nella provincia. A costruire l'avvenire, perfezionando quel talento di cui Castellini, da anni, si dice sicurissimo. Taglialatela mostra di avere saldamente la A in pugno. Quel Napoli risponde col posto in Uefa al fresco addio di Careca e Zola. Ma i guai sono altri. Le finanze precipitano, il club s'adatta a strategie da squattrinati: risparmio, risparmio ad ogni costo. «Andarono via i grandi. Se un giorno capiterà anche a me? E' bello che certi club ti cerchino. Ma il mio caso è diverso da quello di Ferrara o Fonseca. Loro furono costretti all'addio. Ma la valutazione di un portiere è diversa dalle loro. E poi sento che qualcosa sta cambiando, che il Napoli non ha più tanta necessità di vendere. Ho un contratto fino al '99. Voglio andare in fondo. Magari sorpassare il 2000. Diventare la nuova bandiera».

Il momento peggiore cade un anno fa, di questi tempi. Classifica e bilancio del Napoli sfiorano il collasso. «Era da poco andato via Ferrara e a me affidarono il ruolo di capitano. Mi cascarono addosso d'improvviso delle responsabilità enormi. Troppo, per sperare di tenere intatta la concentrazione. Rinunciai alla fascia: volli dedicarmi solo al mestiere di calciatore. Fu una liberazione. La differenza tra quel Taglialatela e l'attuale è quasi tutta qui. Quando hai esaurito l'entusiasmo del debutto, per restare a certi livelli, devi saperti concentrare, in modo continuo e feroce. Poi, con la maturità, tutto viene via via più naturale. Non dimentico Castellini, naturalmente. Il maestro che ricordo di più. Un anno fa, proprio all'indomani di Milan-Napoli, mi vennero i brividi quando lessi nel titolo di un giornale: "E' tornato il Giaguaro"». Ha dentro un sogno e un dolore: «Vorrei che tra 20 o 30 anni dicano di me ciò che oggi si dice di Castellini e Zoff. Ma non dimentico mio padre, Domenico. L'ho perso anni fa. Continua a restarmi un vuoto. Solo la nascita di mio figlio ha potuto colmarlo».


Gazzetta dello Sport Martedì, 9 Gennaio 1996 ------------------------------------------------------------------------ Torna alla pagina NAPOLI CLUB INTERNET

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